È ormai dal 1966 che gira la teoria secondo cui Paul McCartney dei Beatles sarebbe morto e al suo posto sarebbe stato messo un sosia, tale Billy Shears. Indagatori del mistero e fans per decenni hanno continuato a raccogliere indizi pro e contro, creando una vera e propria teoria del complotto che ha ancora tantissimi sostenitori.
Di recente un sito web ha pubblicato un’intervista a Ringo Starr, dove è stata tirata fuori di nuovo la teoria del complotto, facendo letteralmente impazzire la rete. Peccato che si trattasse di un portale satirico e che questa nuova “rivelazione shock” in realtà non esista proprio. La teoria sul falso Paul McCartney però ha sempre il suo fascino e comunque sia vale la pena di vedere almeno 5 elementi chiave a suo supporto.
Paul McCartney è morto: Abbey Road e i suoi misteri
Questo album, per molti criptico anche per via della sua lunga e complessa gestazione, nasconderebbe i segni evidenti della sostituzione di Paul con un sosia. Il turbamento della band si sarebbe per qualche motivo espresso principalmente in codici segreti occultati nella copertina, oltre che nei brani.
La targa della Volkswagen presente sul fronte riporta “LMW 28Per“. I teorici del complotto si sono accaniti su questo presunto codice, dicendo che all’uscita del disco McCartney avrebbe avuto 28 anni se fosse stato ancora vivo. C’è solo un piccolo problema. Quando è uscito l’album, il bassista ne avrebbe avuti 27 e quindi come prova regge davvero poco.
Di tutti i quattro Beatles presenti sulla copertina del disco Abbey Road, il presunto sosia di Paul McCartney morto è l’unico ad essere scalzo. Secondo gli appassionati della cospirazione questo sarebbe un indizio inequivocabile del fatto che già nel 1969 era morto e quello in foto era un sostituto, con una citazione ai piedi scalzi in obitorio.
Anche il brano “I’m the walrus” parlerebbe della morte del bassista, perché secondo alcuni la figura gonfia di McCartney messo sul lettino nell’obitorio dopo l’incidente avrebbe ricordato proprio quella del grosso animale marino.
I segreti più psichedelici
Nel delirio confusionario della copertina di Sgt Pepper’s Loney Hearts Club Band sarebbero nascosti decine di indizi. In particolare in basso si trova una corona di fiori gialli che ha la stessa forma dello strumento suonato da quello che dovrebbe essere il sosia di McCartney.
In realtà risulterebbe che nella folla presente in copertina ognuno dei membri della band ha messo alcuni personaggi cari o famosi e John Lennon avrebbe dedicato una memoria a Stu Sutcliffe, morto nel 1962, suo vecchio amico e precedente bassista del gruppo.
In mezzo ai testi psichedelici, in fondo alla celeberrima “Strawberry fields forever” troviamo un verso in sottofondo di Lennon che recita “I buried Paul” ovverosia “ho seppellito Paul”.
Nel libretto però queste parole non sono riportate e secondo Paul McCartney, l’amico Lennon avrebbe detto “cranberry sauce”, cioè “salsa di mirtilli”. Ovviamente qua il dibattito è ancora aperto. Alcuni ci sentono invece “I’m very bored” ossia “sono molto annoiato”
Un grande classico dei messaggi nascosti nei dischi sono quelli che si possono sentire facendoli girare al contrario. Per i patiti del complotto troviamo “Paul is dead, I miss him, I miss him” che si sentirebbe nel brano “I’m so tired” .
Altri affermano invece di distinguere chiaramente “Will Paul be there as superman?“. Lennon ha sempre negato di aver aggiunto simili codici segreti nascosti nella registrazione, al contrario, ma secondo alcuni sarebbe stato proprio il chitarrista a spingere questa voce per prendersi gioco dei complottisti.
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