Nella maggior parte dei casi, i prestiti che in Italia sono destinati ai pensionati vengono concessi tramite la modalità di rimborso della cessione del quinto. Si tratta di una formula comoda sia per il creditore che per il beneficiario del finanziamento, dato che non rischia di incorrere in eventuali inadempienze dovute a dimenticanze.
Anche nel caso della concessione di prestiti con cessione del quinto, tuttavia, sono previste alcune condizioni, senza le quali l’accesso al credito diventa molto complesso, se non impossibile. La maggior parte dei creditori fissa infatti un limite massimo di età oltre il quale non è possibile accedere ad un prestito per pensionati. Vediamo quali sono questi limiti e come funzionano i prestiti per pensionati che hanno un’età avanzata.
L’età: un aspetto da non sottovalutare
Quando un certo soggetto fa richiesta di un finanziamento deve dimostrare il possesso di specifici requisiti, senza i quali non può accedervi. Tra questi requisiti, quello dell’età è uno dei più importanti. Ad esempio, i soggetti minorenni non possono accedere ad un finanziamento. Allo stesso tempo, così come è previsto un limite minimo di età per l’accesso al credito, i creditori fissano anche un limite massimo di età. Solitamente, questo limite è fissato a 75 anni.
Chi fa richiesta di un prestito a 75 anni compiuti inoltre può accedere solo a finanziamenti che prevedono piani di ammortamento che non hanno una durata superiore ai 15 anni. In questo modo, il beneficiario del prestito è sicuro di poter provvedere al rimborso delle rate mensili entro il compimento dei 90 anni al massimo. Anche i richiedenti che hanno un’età poco sopra la soglia standard di accettazione è presumibile che possano trovare delle difficoltà nell’accesso al credito, a patto che i creditori decidano di concedergli ugualmente il prestito, ma applicando dei tassi più elevati oppure rendendo obbligatoria la sottoscrizione di una polizza vita. I pensionati over 75 oggi possono accedere anche ai prestiti tra privati e ai prestiti da richiedere via web.
Prestiti a pensionati over 75: cosa cambia e condizioni
Non è detto che un pensionato con un’età superiore a 75 anni non possa accedere ad un finanziamento. Anche i pensionati ultraottantenni oggi possono accedere a forme di credito messe a disposizione da alcuni creditori, i quali però stabiliscono delle condizioni specifiche. I tassi di interesse applicati ai prestiti per over 75 risultano infatti meno vantaggiosi rispetto a quelli per pensionati più giovani. Inoltre, prevedono spesso l’applicazione di spese accessorie e di oneri finanziari di importi più elevati rispetto a quelli richiesti di solito per i finanziamenti in età inferiore.
A mano a mano che l’età del richiedente di un prestito sale, per ovviare al rischio di inadempienza da parte del debitore, i creditori obbligano i clienti a sottostare a spese aggiuntive, tra cui la stipula di una polizza di assicurazione in modo proporzionale all’età del soggetto che fa richiesta del prestito. In particolare, i prestiti per over 75 hanno un Taeg abbastanza elevato. Il Taeg, ovvero il tasso annuo effettivo globale, rappresenta l’insieme di tutte le spese e degli oneri che sono al carico del cliente, e più questo è elevato, più le spese che il cliente dovrà affrontare per rimborsare la liquidità ottenuta saranno cospicue.
E per i pensionati fino a 90 anni?
Oggi anche i pensionati che hanno un’età avanzata, ad esempio vicino ai 90 anni, possono accedere al credito, a patto che soddisfino determinate condizioni di base. Gli istituti di credito, nel caso della richiesta dei prestiti da parte dei soggetti con un’età abbastanza elevata, richiedono delle condizioni particolari, tra cui:
- garanzie aggiuntive rispetto a quelle tradizionali, tra cui la sottoscrizione di una polizza di assicurazione sulla vita che tuteli il debitore per tutta la durata del rimborso del finanziamento;
- un certificato medico di salute che dimostri che il richiedente ha una vita sana e non soffra di malattie gravi;
- il possesso di una pensione di importo abbastanza elevato da garantire il rimborso a tassi più elevati rispetto a quelli previsti per la maggior parte dei prestiti INPS.